Che ne è del Male e del Peccato?

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“Il male è la trasgressione incosciente o involontaria della legge divina, della volontà del Padre. Il male è anche la misura dell’imperfetta obbedienza alla volontà del Padre.

“Il peccato è la trasgressione cosciente, conosciuta e deliberata della legge divina, della volontà del Padre. Il peccato è la misura della cattiva volontà ad essere divinamente condotti e spiritualmente diretti.

“L’iniquità è la trasgressione volontaria, determinata e persistente della legge divina, della volontà del Padre. L’iniquità è la misura del rifiuto continuo del piano amorevole del Padre per la sopravvivenza della personalità e del ministero misericordioso di salvezza del Figlio.

“Per natura, prima della rinascita dello spirito, l’uomo mortale è soggetto alle cattive tendenze innate, ma queste imperfezioni naturali di condotta non sono né peccato né iniquità. L’uomo mortale sta ora iniziando la sua lunga ascensione verso la perfezione del Padre in Paradiso. Essere imperfetto o imparziale nelle doti naturali non è un peccato. L’uomo è veramente soggetto al male, ma non è in alcun senso il figlio del maligno, a meno che non abbia intenzionalmente e deliberatamente scelto il sentiero del peccato e la vita dell’iniquità. Il male è insito nell’ordine naturale di questo mondo, ma il peccato è un atteggiamento di ribellione cosciente che è stato portato in questo mondo da coloro che caddero dalla luce dello spirito nelle tenebre profonde.

“Ma, figlio mio, dovresti sapere che il Padre non affligge di proposito i suoi figli. L’uomo attira su di sé delle afflizioni inutili in conseguenza del suo persistente rifiuto a camminare nelle vie migliori della volontà divina. L’afflizione è potenziale nel male, ma gran parte di essa è stata prodotta dal peccato e dall’iniquità. Su questo mondo sono accaduti molti avvenimenti insoliti, e non è strano che tutti gli uomini dotati di discernimento siano perplessi davanti alle scene di sofferenza e di afflizione di cui sono testimoni. Ma di una cosa potete essere certi: il Padre non manda l’afflizione come punizione arbitraria di cattive azioni. Le imperfezioni e gli ostacoli del male sono insiti nel male stesso; le punizioni del peccato sono inevitabili; le conseguenze distruttrici dell’iniquità sono inesorabili. L’uomo non dovrebbe biasimare Dio per quelle afflizioni che sono il risultato naturale della vita che egli sceglie di vivere; né l’uomo dovrebbe lamentarsi di quelle esperienze che sono parte della vita qual è vissuta su questo mondo. E’ volontà del Padre che l’uomo mortale lavori con persistenza e costanza al miglioramento della sua condizione sulla terra. Un’applicazione intelligente dovrebbe permettere all’uomo di trionfare su gran parte delle sue miserie terrene.” Gesù, 148:4.3

Il Problema del Libero Arbitrio

Questo è il problema: se l’uomo con il suo libero arbitrio è interiormente dotato di poteri creativi, allora dobbiamo riconoscere che la libera creatività contiene il potenziale della libera distruttività. E quando la creatività è rivolta alla distruttività ci si trova faccia a faccia con la devastazione del male e del peccato – oppressioni, guerre e distruzioni. Il male è una creatività parziale che tende verso la disintegrazione e la distruzione finale. Ogni conflitto è cattivo poiché inibisce la funzione creativa della vita interiore – è una specie di guerra civile nella personalità. 111:4.11

La possibilità di un giudizio errato (il male) diventa peccato solo quando la volontà umana approva coscientemente ed accetta intenzionalmente un giudizio immorale deliberato. 3:5.15

Ci sono molti modi di considerare il peccato, ma dal punto di vista filosofico universale il peccato è il comportamento di una personalità che si oppone coscientemente alla realtà cosmica. Si può considerare l’errore come una concezione sbagliata o una deformazione della realtà. Il male è una realizzazione parziale delle realtà universali o un cattivo adattamento alle stesse. Ma il peccato è una resistenza intenzionale alla realtà divina – una scelta cosciente di opporsi al progresso spirituale – mentre l’iniquità consiste in una sfida aperta e persistente alla realtà riconosciuta e denota un tale grado di disgregazione della personalità da rasentare la follia cosmica. 67:1.4

Il problema del peccato non esiste per se stesso nel mondo finito. Il fatto di essere finiti non è male o peccato. Il mondo finito è stato fatto da un Creatore infinito – è opera dei suoi Figli divini – e perciò deve essere buono. Sono il cattivo uso, la deformazione e la perversione del finito che danno origine al male e al peccato. 111:6.3

Il bene è l’esecuzione dei piani divini; il peccato è una trasgressione deliberata della volontà divina; il male è il mancato adattamento ai piani ed il cattivo adeguamento alle tecniche che si traducono in disarmonia universale e in disordine planetario. 75:4.3

Ci vuole un grande e nobile carattere, dopo aver cominciato male, per tornare indietro e prendere la via giusta. Troppo spesso la nostra mente tende a giustificare la prosecuzione sulla via dell’errore una volta che vi è entrata. 184:2.12

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