Di Mary Ann Leader, Berlin, Wisconsin, Stati Uniti
Il Libro di Urantia entrò nella mia vita all’inizio dei miei quarant’anni, un periodo di crisi intensa nella mia vita personale. Io stavo cercando la verità per una base sulla quale ricostruire la mia vita affettiva, intellettuale e spirituale. Quando mi fu suggerito che avrei potuto trovare Il Libro di Urantia interessante, io lo rifiutai categoricamente. Io non vedevo Il Libro di Urantia come mezzo per aiutarmi con i miei sconvolgimenti. Io voltai le spalle al signore che mi suggerì il libro e me ne andai.
Tre anni più tardi il libro mi fu presentato una seconda volta. Questa volta un libro con copertina rigida fu messo nelle mie mani, letteralmente, da qualcuno che voleva donarlo. Egli disse che non era in condizione di comprenderlo, ma gli sembrava che il suo contenuto includesse molti soggetti che noi avevamo discusso. Egli disse che io sarei stata capace di comprendere Il Libro di Urantia e di spiegarglielo. Io presi il libro, e durante le vacanze lo aprii e cominciai a leggerlo.
Io trovai la conferma ad una delle credenze fondamentali che avevo sviluppato nel corso degli ultimi 20 anni della mia vita. Dire che rimasi “senza fiato” da ciò che lessi sarebbe un’affermazione troppo modesta. Io non posai il libro per tutta la settimana, e durante le mie letture trovai delle conferme a quasi tutte le nuove credenze ispiranti che avevo sviluppato nei precedenti 20 anni.
Durante quei 20 anni io avevo fatto uno studio comparativo privato sulle religioni. Avevo esaurito le disponibilità della biblioteca della mia piccola città su numerosi argomenti, a cominciare dall'astronomia e poi l'antropologia, che mi condusse all'archeologia e alle varie religioni e civiltà antiche. Feci uno studio sulle culture dei nativi americani indiani - le antiche culture dell'America del Sud, dell’America Centrale e dell’America del Nord. Durante questi 20 anni il mio concetto di Dio, la mia comprensione religiosa personale e la mia esperienza crescevano. Io decisi di non partecipare più alla religione organizzata, e sperimentai una rottura nella mia vita personale. Mi sentii spinta a conoscere Dio personalmente.
Riflettendo su queste esperienze, io penso di non aver scelto io Dio. Dio ha scelto me! Ciò può sembrare una dichiarazione arrogante, ma per esperienza so che è vero. Dio ha scelto me. L'esperienza della verità di questa affermazione cominciò quando avevo otto anni e prosegue ancora oggi. Io ho avuto numerose esperienze di vita difficili durante la mia infanzia. E invecchiando, e quando mi trovo in una situazione difficile, io mi domando: “Che cosa sta tentando d’insegnarmi Dio ora con questa esperienza?” Parecchie volte queste esperienze hanno ferito la mia anima, ma Dio non mi ha mai lasciata, e io sono giunta a conoscere Dio come “mio Padre celeste.” Dio è divenuto una personalità amorevole per me, io vedo mio Padre celeste che mi conduce a una relazione più personale e spirituale con lui.
Io avevo l'abitudine di tenere Il Libro di Urantia sul mio scaffale per libri. Occasionalmente lo prendevo e lo leggevo qua e là, ma ritornava sempre sullo scaffale. Invece, negli ultimi cinque anni, il mio Libro di Urantia è posto a fianco della mia scrivania, e ora lo leggo quotidianamente.
Ho anche seguito dei corsi offerti dalla Scuola Internet del Libro di Urantia, ed ho appreso il valore del libro. La sua lettura è un’attività per tutta la vita. L'apprendimento non si ferma mai! “Questo impulso verso Dio è intenso e ineluttabile.” (155.1) 14:2.7
Il Libro di Urantia mi ha donato l'esperienza del Padre celeste amorevole, della conoscenza delle Personalità Trine e del nostro Figlio Creatore, Cristo Micael; e della meraviglia dell'Aggiustatore di Pensiero e dello Spirito Infinito. Esso mi ha anche donato la pace di sapere che la morte è una transizione nell'avventura della vita spirituale. Poiché io sono negli “anni del tramonto” della mia vita, sono riconoscente al poema di Francis Thompson, “Il Levriero del Cielo” che m'ispirò a divenire una lettrice de Il Libro di Urantia e ad apprendere la verità e la bellezza che esso contiene dall’inizio alla fine. “Per mezzo della verità, l’uomo raggiunge la bellezza, e per mezzo dell’amore spirituale si eleva alla bontà.” (1142.1) 103 :9.10