La vera adorazione religiosa non è un monologo futile di autoillusione. L’adorazione è una comunione personale con ciò che è divinamente reale, con ciò che è la fonte stessa della realtà. Per mezzo dell’adorazione l’uomo aspira ad essere migliore e a raggiungere così alla fine il meglio. 196:3.22 [2]
Noi adoriamo Dio prima perché egli è, poi perché egli è in noi, ed infine perché noi siamo in lui lui. 16:9.14 [3]
Un uomo non può mai decidere saggiamente su questioni temporali né trascendere l’egoismo degli interessi personali se non medita in presenza della sovranità di Dio e non tiene conto delle realtà dei significati divini e dei valori spirituali. 99:7.4 [4]
La meditazione stabilisce il contatto della mente con lo spirito; la distensione determina la capacità per la ricettività spirituale. E questa sostituzione della forza alla debolezza, del coraggio alla paura, della volontà di Dio alle proprie intenzioni, costituisce l’adorazione. 160:3.1 [5]
L’adorazione è la gioia più grande dell’esistenza in Paradiso; essa è il passatempo vivificante del Paradiso. 27:7.5 [6]
Uno dei grandi problemi della vita moderna è che l’uomo pensa di essere troppo occupato per trovare il tempo per la meditazione spirituale e la devozione religiosa. 195:6.7 [7]